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Caldaia a condensazione, caldaia tradizionale e pompa di calore: le differenze

Sostituzione caldaia a Lecce

Caldaia a condensazione o pompa di calore? La caldaia tradizionale è ancora efficiente? Nel momento in cui si deve procedere con la sostituzione dell’impianto di riscaldamento o installarne un nuovo, ci si chiede quale sia la soluzione più vantaggiosa in termini di costi ed efficienza energetica.

Ci sono delle differenze sostanziali tra queste tipologie di caldaie, conoscerle permette di fare una valutazione più consapevole e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. Vediamo quali sono.

Caldaia tradizionale

Precisiamo che con la direttiva ERP 2009/12/CE a partire da settembre 2015, le caldaie tradizionali non sono più prodotte.

Tuttavia, se si trovano ancora in commercio, per alcuni casi specifici, è ancora possibile installarle. Inoltre, non è stato introdotto alcun obbligo di sostituzione della vecchia caldaia con quella nuova a condensazione.

Prendiamo come riferimento la caldaia a gas, questa funziona tramite la combustione del gas proveniente dalla rete di distribuzione che, permette di riscaldare l’acqua che entra nel circuito idraulico e in quello di riscaldamento.

L’acqua riscaldata viene utilizzata all’interno delle tubazioni, mentre il gas bruciato produce dei fumi tramite la canna fumaria, che vengono spinti verso l’alto tramite un sistema di tiraggio forzato.

La caldaia tradizionale può essere a camera aperta o a camera stagna: nella prima l’aria viene prelevata direttamente dall’ambiente circostante attraverso il tiraggio naturale; nella seconda, il prelievo dell’aria avviene esternamente tramite tiraggio forzato.

Il rendimento della caldaia tradizionale si ferma intorno all’85%, molto meno delle nuove caldaie a condensazione.

Caldaia a condensazione

La caldaia a condensazione recupera il calore latente del vapore acqueo dei fumi di scarico e lo riutilizza immettendolo nel circuito di riscaldamento, cosa che non avviene nelle caldaie tradizionali.

Viene definita “a condensazione” proprio perché sfrutta il calore dei fumi e del vapore per generare l’energia necessaria a far funzionare il sistema di riscaldamento.

La sua elevata efficienza energetica permette di ridurre i consumi di energia fino al 30% rispetto alla caldaia tradizionale.

Inoltre, riduce notevolmente le immissioni inquinanti all’interno dell’ambiente, grazi all’azione dei bruciatori di preriscaldamento per il riutilizzo dei fumi di combustione. Leggi il nostro approfondimento e scopri cos’è una caldaia a condensazione e quali sono i vantaggi.

Pompa di calore

La pompa di calore sfrutta l’energia termica derivata da fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento e per produrre acqua calda sanitaria.

Grazie a questo sistema è possibile produrre calore senza utilizzare i combustibili fossili, ma sfruttando fonti esterne come acqua, acqua e sottosuolo.

Sono disponibili diverse tipologie di pompe di calore: aria-acqua, aria-aria, acqua-acqua e geotermica.

Questo impianto si integra facilmente con tecnologie rinnovabili come il solare termico e il fotovoltaico. Inoltre, consente un risparmio energetico importante e contribuisce a migliorare la classe energetica dell’immobile. Leggi il nostro approfondimento e scopri cos’è la pompa di calore e i suoi vantaggi.

Caldaia tradizionale o a condensazione differenze

Uno dei vantaggi principali della caldaia a condensazione rispetto alla tradizionale è sicuramente l’efficienza energetica. Grazie al riutilizzo dei fumi di scarico e del calore latente, la caldaia a condensazione assicura un risparmio in bolletta che va dal 35% al 40%.

Nei modelli di caldaia tradizionale, il calore latente è disperso, i fumi vengono scaricati nell’atmosfera e di conseguenza, il rendimento dell’apparecchio è inferiore e i livelli di inquinamento maggiori.

Inoltre, la sostituzione della caldaia con una a condensazione o una nuova installazione, godono di incentivi statali come il Superbonus 110% e  il bonus caldaia del 50%.

Caldaia a condensazione o pompa di calore

La caldaia a condensazione è la scelta più diffusa per il riscaldamento all’interno delle abitazioni e degli edifici.

Negli ultimi anni però si sta diffondendo anche il sistema di pompa di calore, la cui installazione è da valutare in base a condizioni ed esigenze specifiche.

La caldaia a condensazione ha un costo di installazione e fornitura più basso, viene facilmente abbinata a impianti di riscaldamento tradizionali come quelli a termosifone o a pavimento.

L’installazione della pompa di calore, invece, presenta costi d’installazione, collaudo e manutenzione, maggiori rispetto alla caldaia a condensazione. I consumi sono più bassi, non a caso, la pompa di calore è il sistema che ha il migliore rendimento se confrontato con altre caldaie, stufe o generatori a combustione.

Inoltre, è un sistema bivalente, ovvero, in grado di generare sia freddo che caldo, ma a basse temperature perde la sua efficienza.

Con la pompa di calore la produzione di acqua calda sanitaria avviene tramite un serbatoio di accumulo, per cui è necessario accertarsi che ci sia spazio a disposizione per la sua installazione.

Meglio caldaia o pompa di calore: cosa scegliere?

Dopo tutte le considerazioni fatte possiamo trarre alcune conclusioni. La caldaia tradizionale è quella meno conveniente in termini di efficienza energetica, inoltre, dal 2015 è obsoleta e non viene più prodotta e, di conseguenza, installata.

La caldaia a condensazione oggi è la scelta a norma per chi desidera installare un impianto di riscaldamento a caldaia. Permette di ridurre l’inquinamento tramite il riutilizzo dei fumi di scarico, migliora l’efficienza energetica e riduce i costi in bolletta del gas.

La pompa di calore è più performante, assorbe l’energia elettrica dalla rete solo per gestire il compressore e l’elettro ventola, e non la impiega direttamente per il riscaldamento.

Quindi, quale scegliere? Per decidere se installare un sistema a pompa di calore bisogna considerare la temperatura dell’ambiente esterno.

Se questa è molto bassa, il rendimento sarà minore. La pompa di calore ad aria riesce a funzionare anche con temperatura a -20°, ma non è comunque una scelta da preferire se si vive in montagna o in zone in cui l’inverno è molto rigido.

In questi casi è consigliato preferire la caldaia a condensazione, oppure altre tipologie come: caldaia a pellet, caldaia a legna, caldaia a biomassa, caldaie elettriche.

Installazione nuova caldaia a Lecce

Non sai quale caldaia scegliere per la tua abitazione? Vuoi sostituire quella vecchia con una caldaia moderna di ultima generazione? Contattaci, i nostri tecnici sono a tua disposizione per aiutarti a scegliere il tipo di caldaia più adatto alle tue esigenze.

La nostra azienda è specializzata in servizi di termoidraulica, eseguiamo installazione e interventi di manutenzione caldaie a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la regione Puglia. Chiedi una consulenza gratuita.

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Infissi in legno: caratteristiche, prezzi e manutenzione

Infissi in legno a Lecce

Gli infissi in legno sono una soluzione molto apprezzata da chi predilige un arredo classico o rustico, ma si presta bene anche per scelte moderne e minimali.

Il legno è un materiale naturale che trasmette calore e accoglienza, sceglierlo per i propri serramenti porta diversi vantaggi, tra cui l’aumento del valore economico dell’abitazione.

Tuttavia, ci sono anche alcuni aspetti da tenere in considerazione prima di sceglierli: in particolare, a differenza degli infissi in alluminio o degli infissi in PVC, quelli in legno hanno bisogno di più cura e manutenzione.

Approfondiamo meglio l’argomento e scopriamo perché scegliere le finestre in legno.

Infissi in legno: caratteristiche

Come anticipato, il legno è un materiale naturale in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di arredamento. Trasmette calore e se ben trattato, può durare a lungo.

Inoltre, offre un ottimo livello di isolamento termico e acustico, motivo per il quale è stato uno dei primi materiali usati per costruire i serramenti.

Il legno non si deforma, può essere lavorato grazie alla tecnologia lamellare per non perdere la sua resa estetica.

Gli infissi in legno lamellare sono assembrati tramite una tecnica che prevede l’utilizzo di lamelle sottili dello spessore di circa 22 mm, che permettono di ottenere i profili necessari a costruire gli infissi.

Tipologia di legno

Il tipo di legno scelto incide sul prezzo e anche sulla qualità del prodotto finale. Sono diverse le varietà di legno impiegato per la lavorazione e la costruzione dei serramenti e degli infissi. Vediamo quali sono quelle più utilizzate.

Abete

Il legno ottenuto dall’abete è molto chiaro ma può essere laccato o dipinto. È pieno di nodi ma è anche molto morbido, caratteristiche che lo rendono ideale soprattutto per gli infissi interni.

È molto sensibile all’acqua, che tende a insinuarsi tra i nodi. Per l’esterno si usa l’abete lamellare.

Castagno

Il castagno è durevole e resistente, viene utilizzato sia per infissi interni che esterni, ma può macchiarsi facilmente a contatto con l’acqua per via dell’alta concentrazione di tannino, sostanza naturale presente nell’intero mondo vegetale.

Douglas

Il Douglas è un legno resinoso particolarmente durevole e resistente. È molto omogeneo e per tale motivo, è utilizzato in falegnameria per costruire mobili e serramenti, in particolare porte e finestre. Trova impiego anche come legno da opera per balconi, facciate, impianti idraulici, ponti, etc.

Frassino

Si tratta di un legno duro e compatto utilizzato soprattutto per infissi e serramenti interni. Esteticamente ricorda molto l’aspetto del castagno.

Rovere

Il rovere è un tipo di legno duro e particolarmente resistente, appartiene alla stessa famiglia della quercia. Per realizzare gli infissi da esterno viene impiegata la versione lamellare.

Tra le altre varietà di legno utilizzato per gli infissi ci sono: pino, niangon, larice, okoumè e meranti, hemlock, teak.

 Serramenti in legno: quali sono i vantaggi?

Scegliere i serramenti e gli infissi in legno offre diversi vantaggi, ecco alcuni di quelli principali:

  • Alta qualità estetica: gli infissi in legno si adattano a qualsiasi stile di arredamento, sono belli da vedere e conferiscono calore ed eleganza agli ambienti.
  • Ottime capacità di isolamento termico e acustico: favoriscono il risparmio energetico, evitando che avvengano dispersione di calore.
  • Resistenza e durevolezza nel tempo: gli infissi in legno di ultima generazione sono prodotti con tecniche di ultima generazione che garantiscono lunga durata.

Infissi in legno: quali sono gli svantaggi?

Come anticipato, scegliere i serramenti in legno comporta anche alcuni svantaggi, che bisogna tenere ben presente prima al momento dell’acquisto:

  • Manutenzione frequente: il legno necessita di cure e interventi costanti, cosa che non si verifica con gli infissi prodotti con altri materiali.
  • Costo elevato: i prezzi degli infissi in legno sono più alti rispetto agli infissi in alluminio e gli infissi in PVC.

Manutenzione infissi in legno

La manutenzione dei serramenti in legno è importante se si vuole assicurare la lunga durata delle finestre.

La prima cosa da fare è concentrarsi sulla manutenzione ordinaria, che richiede interventi periodici semplici di pulizia.

Si tratta di pulire gli infissi dall’accumulo di polvere, deiezioni di animali e smog. Per farlo, basta utilizzare spazzole morbide, uno straccio pulito e un detergente per il legno.

Poi bisogna intervenire utilizzando prodotti a spruzzo protettivi contro funghi e insetti xilofagi, da applicare, con un pennello, direttamente sul legno.

A quella ordinaria, bisogna poi aggiungere la manutenzione straordinaria, che prevede interventi per riparare eventuali danni provocati dalle intemperie. In particolare, è bene sapere che il legno risente molto della troppa esposizione solare e della pioggia.

Infissi in legno prezzi

Prima di parlare dei prezzi degli infissi in legno, bisogna precisare che le variabili che incidono maggiormente sul costo finale sono l’essenza e la qualità del legno scelto e il tipo di apertura.

Facciamo qualche esempio, precisando che si tratta di prezzi indicativi, che variano in base alle richieste del cliente e all’andamento dei mercati e del prezzo delle materie prime.

Per una finestra a 2 ante standard della misura di 130×150 centimetri, il prezzo di un infisso in legno lamellare va da 400 a 600 euro.

Infissi di dimensioni più grandi e serramenti realizzati su misura, hanno un costo più elevato.

Una porta finestra a 2 ante 130×230 centimetri ha un costo indicativo tra i 500 e i 700 euro.

Installazione infissi in legno Lecce

Noi di Calemacasa ci occupiamo dell’installazione di infissi in legno e della loro manutenzione.

Effettuiamo sopralluoghi per procedere alla misurazione necessaria per realizzare infissi su misura. Ci occupiamo di installare infissi in legno a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la regione Puglia.

Abbiamo un team composto da tecnici specializzati che eseguono il lavoro d’installazione in poco tempo. Eseguiamo anche la sostituzione infissi in legno senza opere murarie, dove possibile.

Contattaci se vuoi ricevere informazioni sui prezzi e ottenere un preventivo gratuito e senza impegno.

Possiamo realizzare per te finestre e porte finestre utilizzando le migliori varietà di legno. Inoltre, se vuoi ottenere detrazioni fiscali per la sostituzione degli infissi, ti invitiamo a leggere l’approfondimento sul Superbonus 110% e visitare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Sei indeciso sul tipo di infissi da installare nella tua abitazione? Chiedici una consulenza.

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Serrature porte blindate: sostituzione e prezzi

Serratura porta blindata

La serratura per porta blindata è l’elemento più importante di questo serramento, poiché garantisce sicurezza, semplicità d’uso e funzionalità.

Prima di procedere è spiegare come funziona la serratura per porte blindate e quali sono i prezzi per la sua sostituzione, dobbiamo soffermarci sulla differenza tra serratura e cilindro.

Le serrature di sicurezza per porte blindate sono composte da due elementi: la prima è la serratura, per l’appunto, un dispositivo che permette di aprire e chiudere la porta. Si tratta di una scatola che gestisce il movimento di perni che si inseriscono all’interno del telaio della porta.

Il cilindro, invece, è il cuore della serratura, è posto al centro e ne comanda il meccanismo. Questo componente è importante perché se un malintenzionato riesce a rimuoverlo, la porta non sarà più protetta e potrà aprirla.

Ci sono poi le chiavi, il terzo elemento della serratura, che lavorano con il cilindro per garantire gli standard elevati di sicurezza.

Sostituzione serrature porte blindate

Quando si deve cambiare la serratura della porta blindata, la maggior parte delle volte, in realtà, vuol dire cambiare il cilindro.

La sostituzione del cilindro è un’operazione più veloce, nella maggior parte dei casi è sufficiente smontare pochi pezzi, estrarre il cilindro e posizionare il nuovo.

Se invece si deve sostituire l’intera serratura, allora bisogna effettuare diverse operazioni, ovvero:

  • Sganciare la porta dalle cerniere e posizionarla in orizzontale
  • Smontare i pannelli di legno
  • Smontare la serratura
  • Inserire la nuova serratura
  • Adattare il nuovo cilindro e defender

È una procedura più complessa da fare, che necessita l’intervento di un tecnico specializzato.

Serratura porta blindata: tipologie

Sono diverse le tipologie di serratura per porta blindata di ultima generazione, ognuna con caratteristiche diverse, vediamo le principali.

  • A cilindro europeo: questo è lo standard della serratura porta blindata. Il prezzo dipende dalla marca e dalla qualità costruttiva. Conosciuta come l’evoluzione della serratura a doppia mappa, può avere un profilo alto o basso in base allo spessore della porta. È impenetrabile e assicura un elevato standard di protezione.
  • Serratura anti bumping: è dotata di una piastra metallica sul davanti che copre il corpo, in particolare dei cilindri, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di effrazione tramite l’uso di trapani o chiave bulgara. La sostituzione con questa tipologia va valutata di caso in caso. Contattaci e chiedici una consulenza.
  • Serratura digitale: è la soluzione di ultima generazione che utilizza un codice invece della chiave per permettere l’accesso e l’uscita dalla porta. Ci sono modelli che utilizzano il riconoscimento biometrico tramite sensori e telecamere, il cui costo è particolarmente elevato, ma estremamente efficace in termini di sicurezza.

Porte blindate prezzi sostituzione

I prezzi per la sostituzione della porta blindata dipendono dall’intervento da fare, quelli che stiamo per darti sono indicativi per aiutarti ad avere un’idea.

Devi sapere che a influire sul costo della sostituzione del cilindro e/o della serratura ci sono diversi fattori tra cui: marca, modello, fattura e tempi di installazione.

Se vuoi sostituire solo il cilindro l’intervento potrebbe avere un costo che va da 70€ a 250€, mentre per il cambio completo della serratura, la cifra può oscillare tra i 250€ fino a 1200€, in base alla tipologia di porta e alla durata dell’intervento.

Nel caso delle serrature digitali il prezzo è più alto perché i componenti hanno un costo maggiore, come i sensori, le telecamere, il tastierino, etc.

Il cambio della classica serratura meccanica, invece, include anche il lavoro di manodopera per lo smontaggio del pannello e la valutazione del problema.

Detrazione porte blindate

Se hai bisogno di sostituire le porte blindate o di un intervento su quella attuale, puoi usufruire di vari bonus e detrazione fiscali, pensati per l’abbattimento dei costi.

Cambiare la serratura della porta blindata ti permette di accedere al Bonus Sicurezza 2022, che ti da la possibilità di detrarre il 50% del costo per la sostituzione.

Questo è possibile perché cambiare la serratura fa parte dei lavori di messa in sicurezza della casa. Puoi saperne di più leggendo l’approfondimento sulla Detrazione fiscale porte blindante 2022 e sul Bonus Sicurezza 2022 sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Come cambiare serrature porte blindate

Il cambio della serratura per la porta blindata non è un’operazione che puoi fare da solo, poiché si tratta di un serramento particolarmente complesso che richiede la giusta conoscenza ed esperienza per essere maneggiato e sistemato.

Avrai bisogno di un tecnico specializzato per cambiare la serratura porta blindata, i nostri operatori sono a tua disposizione per qualsiasi tipo di intervento su porte blindate e serrature. Contattaci.

La procedura richiede la rimozione del pannello di copertura interno, staccando il corpo in metallo della serratura dai chiavistelli per inserirne uno nuovo compatibile.

Porta blindata serratura bloccata: cosa fare?

Può anche capitare che la porta si blocchi e che non occorra sostituire la serratura. Puoi risolvere il problema utilizzando del lubrificante. Spruzzalo nella fessura del cilindro azionando la chiave per farlo penetrare nei cilindri.

Qualche spruzzo di lubrificante può essere fatto anche dal foro alto del chiavistello, ma cercando di contenerti con la quantità.

Se noti che la porta è bloccata, procedi sempre prima con la lubrificazione della serratura, questa operazione ti aiuterà a capire se è rotta o solo inceppata.

In ogni caso ti consigliamo di chiedere un parere a un tecnico per capire se il blocco della serratura è un episodio isolato, oppure, provocato da qualche problema meccanico.

Serratura porta blindate: servizio di sostituzione a Lecce

La nostra azienda si occupa dell’installazione e la manutenzione di porte blindate, dell’installazione del kit termico porta blindata e del cambio delle serrature.

Lavoriamo su Lecce, Brindisi e Taranto e su tutto il territorio della regione Puglia, puoi contattarci e richiedere un intervento.

I nostri operatori specializzati raggiungeranno l’indirizzo da te indicato per effettuare il sopralluogo, valutare e risolvere il problema. Richiedi una consulenza.

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Fotovoltaico con accumulo: cos’è e quali sono i vantaggi

Fotovoltaico con accumulo

Il fotovoltaico con accumulo, a differenza del normale fotovoltaico, consente di immagazzinare l’energia prodotta tramite i pannelli solari, per renderla utilizzabile anche durante la sera e la notte senza la necessità di utilizzare l’elettricità.

Tra i vantaggi degli impianti fotovoltaici con accumulo energia c’è l’aumento dell’efficienza energetica, la capacità di produrre più energia e, di conseguenza, ottenere un risparmio in bolletta.

Grazie ai sistemi di accumulo è possibile sfruttare tutto il potenziale del fotovoltaico anche durante la stagione invernale, aumentando l’autonomia energetica dell’abitazione.

Non è un caso che l’installazione del fotovoltaico sul tetto delle aziende e delle case sia in forte crescita, ancora di più grazie ai tanti incentivi statali a disposizione.

Ma come funzionano i sistemi di accumulo per fotovoltaico? Quanto costano? E quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione?

Fotovoltaico con accumulo: come funziona

Gli impianti fotovoltaici con accumulo energia, quindi, consentono di immagazzinare nelle batterie, l’energia autoprodotta non utilizzata al momento.

Lo stoccaggio dell’energia nelle batterie di accumulo diventa fondamentale per poter sfruttare quella in eccesso in un momento successivo.

Grazie al sistema di accumulo si può avere energia elettrica anche quando non c’è sole, nelle ore notturne o in giornate nuvolose.

Fotovoltaico: cosa sono i sistemi di accumulo?

I sistemi di accumulo sono delle batterie collegate ai pannelli fotovoltaici, il cui compito è quello di immagazzinare l’elettricità che viene prodotta in eccesso in quel momento e renderla adoperabile per un secondo momento.

Questo meccanismo è chiamato autoconsumo differito ed è utile a ottimizzare i consumi energetici. Senza il kit fotovoltaico con accumulo, l’energia prodotta finirebbe all’interno della rete elettrica nazionale, poiché non consumata dal proprietario.

Quindi, dotarsi di questi sistemi è fondamentale per produrre energia autonomamente e limitare la dipendenza dalla rete elettrica.

In base alla posizione della batteria, possiamo distinguere due metodi di accumulo principali: uno con batteria compatta, quindi, integrata all’inverter dei pannelli; e uno con batteria separata, ovvero, esterna rispetto all’inverter ma comunque allacciata ai pannelli solari. Questo secondo sistema viene chiamato anche componibile ed è molto più versatile.

Kit fotovoltaico con accumulo: le batterie

Sono disponibili diverse batterie di accumulo, con caratteristiche, potenza e marche diverse. La potenza viene misurata in Volt e deve essere scelta con attenzione in base alle esigenze, avvicinandosi ai nostri consumi. Le potenze più utilizzate sono: 12,24 e 48 Volt.

Le batterie più comuni sono quelle a litio, decisamente migliori di quelle al piombo-acido, ormai quasi del tutto in disuso. Ci sono poi in commercio le batterie al gel e le batterie AGM, costitute da un feltro in microfibra di vetro.

Le batterie al nichel rappresentano un ottimo compromesso tra prezzo ed efficienza, perché consentono di utilizzare tutta l’energia accumulata, fino allo scarico completo.

Vantaggi del fotovoltaico con accumulo

Il fotovoltaico ha già il vantaggio di aumentare l’efficienza energetica e ridurre i costi in bolletta, aggiungendo un sistema di accumulo, si ha un risparmio maggiore sui consumi.

Infatti, grazie alle batterie è possibile ridurre quasi del tutto l’approvvigionamento dell’energia elettrica nazionale.

Tutta l’energia immagazzinata nelle batterie per lo stoccaggio basta a soddisfare i bisogni energetici di un’abitazione. Inoltre, sono disponibili anche accumulatori termici che vengono utilizzati per riscaldare acqua calda sanitaria, limitando anche l’utilizzo della caldaia, con un ulteriore risparmio anche sul gas.

Fotovoltaico con accumulo prezzi

Qual è il costo impianto fotovoltaico 6kw con accumulo? Se è vero che parliamo di un sistema in grado di offrire un ottimo risparmio energetico, permettendo di risparmiare in bolletta, dall’altro, i costi iniziali per l’installazione sono un po’ più alti del fotovoltaico tradizionale.

In media, il costo di un impianto fotovoltaico con accumulo è di circa 6.000/9.000 euro, ma è solo una cifra indicativa che dipende da una serie di fattori e di considerazioni da fare. Contattaci se vuoi conoscere i prezzi e approfondire.

Tuttavia, anche se i costi iniziali d’installazione sono alti, grazie alle potenzialità che offre, è possibile ammortizzare le spese in poco tempo.

Inoltre, sono disponibili diversi incentivi statali e detrazioni fiscali che permettono di abbattere la spesa iniziale fino al 50%.

 Incentivi impianto fotovoltaico con accumulo

Soffermiamoci proprio sugli incentivi e sulle possibilità che possiamo sfruttare per abbattere i costi o, addirittura, guadagnare dall’autoproduzione di energia.

Ad esempio, se le batterie di accumulo sono cariche, l’energia prodotta può essere immessa nella rete pubblica, vendendola al GSE (Gestore dei servizi energetici), tramite il sistema di scambio sul posto.

Chi decide di installare un impianto con accumulatore può ottenere la detrazione fiscale del 50% sull’IRPEF da spalmare in 10 anni.

L’agevolazione è ottenibile per chi vuole integrare un kit di accumulo a un impianto domestico con potenza massima di 20 Kw.

Il beneficio è richiedibile anche da chi ha utilizzato la detrazione fiscale del 50% per un nuovo impianto fotovoltaico e vuole ottenerla per aggiungere il sistema di accumulo.

Batterie di accumulo e Superbonus 110%

È possibile utilizzare il Superbonus 110% per un sistema di accumulo fotovoltaico solo se l’acquisto è legato a:

  • Intervento trainante
  • Installazione impianto fotovoltaico come intervento trainato (parte del progetto per accedere al Superbonus)

La detrazione del 110% vale anche per l’accumulatore. La spesa massima è di 48.000 euro, con limite di 1.000 euro per kWh.  In caso di installazione fotovoltaico su interventi che non richiedono ristrutturazioni importanti, il massimale è lo stesso ma con il limite di 2.400 euro per kWh. Puoi avere maggiori informazioni leggendo il nostro approfondimento sul Superbonus 110% e consultando qui, il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Installazione Fotovoltaico con accumulo Lecce

Se vuoi installare un impianto fotovoltaico con accumulo per la tua abitazione, l’ufficio e la tua azienda, contattaci.

Siamo esperti in installazione fotovoltaico con accumulo a Lecce, Brindisi, Taranto e la regione Puglia, i nostri operatori sono a tua disposizione per fornirti tutte le informazioni sui sistemi di accumulo e farti conoscere i prezzi.

Puoi ottenere un preventivo gratuito e senza impegno e valutare quali sono i costi totali d’installazione.

Inoltre, possiamo assisterti in tutto l’iter burocratico necessario per fare richiesta degli incentivi e le detrazioni disponibili. Chiedici una consulenza.

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Impianti di riscaldamento: confronto e prezzi

Quale impianto di riscaldamento scegliere

Gli impianti di riscaldamento disponibili sono molteplici, per alcuni di questi lo Stato offre delle agevolazioni fiscali, nello specifico, come nel caso di quelli che sfruttano le energie rinnovabili per funzionare.

La scelta della tipologia di riscaldamento è legata a diverse esigenze, tra cui la predisposizione degli ambienti, il costo e il livello di comfort desiderato in casa o in ufficio.

Andando più nel dettaglio, per scegliere il miglior impianto di riscaldamento bisogna considerare questi fattori:

  • Tipo di abitazione
  • Area geografica e clima
  • Potenza richiesta in base ai mq e all’isolamento termico presente
  • Fonte energetiche disponibili
  • Finalità di utilizzo (riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria)

Puoi approfondire ulteriormente l’argomento leggendo il nostro articolo su come scegliere il riscaldamento per l’abitazione.

Impianti di riscaldamento a confronto

Quali sono i tipi di riscaldamento disponibili? Abbiamo deciso di mettere a confronto quelli più diffusi per aiutarti a capire qual è quello adatto alle tue esigenze.

Ci sono sistemi tradizionali e altri più innovativi, dalla caldaia a condensazione a gas o elettrica, agli impianti di riscaldamento a pavimento, a soffitto, nel battiscopa e solare termico.

Impianto di riscaldamento a pavimento

Questo sistema è basato sul sistema radiante tramite pannelli, un circuito irradia il calore nell’abitazione.

Il calore viene rilasciato uniformemente, inoltre, l’apparecchiatura dell’impianto è invisibile, il che rende l’ambiente più vivibile e libero da ingombri.

Ti consigliamo di rivolgerti a una ditta specializzata in impianti di riscaldamento per verificare qual è il rivestimento adatto al pavimento che ospiterà l’impianto.

Impianto di riscaldamento con caldaia a condensazione

La caldaia può essere a gas, metano, gasolio e GPL ed essere abbinata ai termosifoni per riscaldare gli ambienti. È il tipo di impianto più utilizzato.

Ci sono però anche impianti elettrici con caldaia o a biomassa, quest’ultima utilizza materiali come pellet o legna.

Grazie alla valvole termostatiche e ai contabilizzatori di calore, è possibile risparmiare in bolletta, limitando gli sprechi e favorendo l’efficienza energetica.

Impianto di riscaldamento a pompa di calore

Questo tipo di riscaldamento è quello che offre maggiore efficienza energetica. La pompa di calore sfrutta fonti rinnovabili come il fotovoltaico.

È una scelta vantaggiosa ma che necessita di un investimento iniziale elevato. Un impianto che può essere usato sia per il riscaldamento che per il raffreddamento. Se si ha bisogno di acqua calda sanitaria, una buona scelta è installare una pompa di calore aria-acqua.

Impianto di riscaldamento a soffitto

Anche l’impianto a soffitto, come quello a pavimento, è basato su un sistema radiante. L’impianto viene posizionato sul soffitto e ricoperto da un controsoffitto in cartongesso che favorisce la conduzione di calore e nasconde alla vista tutti gli elementi. Il calore viene diffuso omogeneamente.

Impianto di riscaldamento a battiscopa

Nell’impianto a battiscopa le tubature vengono posizionate nella parte del muro a contatto col pavimento.

I battiscopa utilizzati hanno delle feritoie che favoriscono il passaggio dell’aria. Non sono richiesti lavori di muratura, ma vengono realizzati solo dei fori nella parete per far passare i tubi.

Riscaldamento solare termico

Il riscaldamento solare termico è una tipologia di sistema innovativo che sfrutta i pannelli solari per riscaldare gli ambienti e produrre acqua calda.

Sono disponibili due tipi di impianto: a circolazione naturale e forzata, il primo è più economico, il secondo ha costi elevati ed è indicato per chi deve riscaldare tanti mq.

Dimensione dell’impianto di riscaldamento

Dopo aver visto le tipologie principali, un altro confronto riguarda le dimensioni dell’impianto, possiamo distinguere:

  • Impianti di riscaldamento autonomi: adatti a riscaldare poche stanze in un solo appartamento. Hanno dimensioni molto contenute.
  • Impianti di riscaldamento centralizzati: hanno dimensioni maggiori e possono riscaldare tutte le abitazioni di un condominio o più edifici.
  • Impianti di teleriscaldamento: servono a riscaldare unità abitative di piccoli paesi o rioni.

Prezzi per impianti di riscaldamento: quale conviene?

Confrontare i tipi di impianto di riscaldamento sopracitati è difficile, tuttavia, possiamo soffermarci su due aspetti importanti: il costo e l’eco sostenibilità del combustile usato.

Per poter valutare correttamente il prezzo e la convenienza di un impianto di riscaldamento bisogna considerare:

  • Costo di realizzazione dell’impianto
  • Costo del combustibile per un kilowattora di calore
  • Spese di manutenzione

Prendendo questi tre aspetti e mettendoli insieme su un lungo periodo possiamo dire che:

  • Gli impianti con cippato e legno a tocchi sono quelli con costi iniziali minori ma hanno bisogno di un locale di stoccaggio.
  • Gli impianti a pellet e metano hanno costi più contenuti rispetto ad altri tipi di impianto
  • Gli impianti a gasolio e GPS sono i più costosi, anche per ciò che riguarda la manutenzione

Ci sono poi gli impianti di riscaldamento solari termici e quelli elettrici. Gli impianti solari passivi sono i più economici ma hanno bisogno di strutture ad hoc, mentre quelli attivi non richiedono realizzazione architettoniche ma necessitano di un impianto supplementare di integrazione.

Gli impianti a energia elettrica apparentemente possono risultare costosi, se si pensa al costo dell’energia, ma scegliendo di usare generatori a pompa di calore, è possibile risparmiare.

Per ciò che riguarda l’eco sostenibilità, gli impianti di riscaldamento a biomassa e il solare termico sono senza dubbio la scelta migliore.

Ditta specializzata in impianti di riscaldamento

Hai bisogno di installare un nuovo impianto di riscaldamento nella tua abitazione in fase di ristrutturazione, oppure il tuo vecchio impianto non funziona più e vuoi sostituirlo?

Noi di Calemacasa siamo una ditta specializzata in impianti di riscaldamento a Lecce e possiamo aiutarti nella scelta della soluzione più adatta alle tue esigenze e al budget che hai a disposizione.

L’azienda è composta da un team di figure professionali tra cui esperti di termoidraulica e progettazione e personale amministrativo per gestione pratiche.

Questo vuol dire che potremmo sbrigare l’iter burocratico necessario per richiedere i bonus fiscali oggi disponibili per chi installa nuovi impianti di riscaldamento. Non dovrai pensare a niente, ci occuperemo di tutto.

Contattaci per una consulenza, i nostri tecnici possono effettuare un sopralluogo senza impegno e indicarti la tipologia di impianto adatto alla tua casa o all’ufficio. Il nostro servizio copre anche Brindisi, Taranto e tutta la regione Puglia.

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Infissi in alluminio: caratteristiche, prezzi e vantaggi

Infissi in alluminio

L’alluminio è un materiale ad alta conducibilità, il che vuol dire che non è particolarmente adatto alla costruzione di serramenti, poiché non offre un adeguato livello di isolamento.

Questo vuol dire che il freddo invernale o il caldo estivo si possono diffondere rapidamente lungo il profilo della porta o della finestra, impattando negativamente sull’efficienza del sistema di riscaldamento o di quello di rinfrescamento.

Per superare questo problema e ottenere dei serramenti in alluminio performanti e con alte capacità isolanti, si inserisce una canalina di materiale plastico nel profilo dell’infisso, il cui scopo è quello di interrompere la conduzione termica.

Parliamo quindi infissi in alluminio con taglio termico, che serve a limitare la dispersione di calore o di fresco nell’abitazione.

Infissi in alluminio a taglio termico: perché sceglierli?

Stai pensando di installare degli infissi in alluminio per la tua abitazione ma non sei ancora sicuro della scelta? Ecco alcuni motivi per il quali dovresti prendere in considerazione i serramenti in alluminio a taglio termico.

Maggiore durata nel tempo

Gli infissi in alluminio assicurano una lunga durata nel tempo, grazie alla resistenza meccanica e a quella del materiale all’ossidazione.

L’alluminio è un materiale molto leggero e resistente, un infisso può durare anche oltre 50 anni, esattamente il doppio di un serramento in PVC.

Manutenzione assente

La manutenzione è del tutto assente grazie alla caratteristica anti-corrosione dell’alluminio, dalla resistenza meccanica e dalla minima dilatazione del materiale.

Questo è uno dei motivi per i quali gli infissi in alluminio sono sempre più richiesti, soprattutto, per le installazioni in punti più alti, dove la manutenzione diventerebbe più difficoltosa.

Profili minimali

Le finestre in alluminio hanno profili sottili, design snello e minimale, con la possibilità di avere l’effetto tutto-vetro, senza alcun problema meccanico.

Gli infissi in alluminio permettono di realizzare finestre e finestroni resistenti e luminosi, con ampie vetrate che danno luce agli ambienti.

La resistenza è ciò che rende possibile l’installazione di portefinestre di dimensioni maggiori senza incorrere in problemi di stabilità.

Infinite colorazioni degli infissi

Gli infissi in alluminio possono essere realizzati con combinazioni infinte di colori, grazie a una verniciatura anti-ossidazione. Sono ideali per chi vuole personalizzare gli ambienti, anche utilizzando colori diversi per la parte interna ed esterna dell’infisso.

Risparmio energetico

Gli infissi in alluminio hanno un alto livello di isolamento termico grazie alla tecnologia ottenuta tramite il taglio termico di ultima generazione che, divide, grazie a del materiale isolante, l’ambiente interno con quello esterno, eliminando totalmente la conduzione.

I serramenti a taglio termico offrono un risparmio energetico simile a quello ottenuto dagli infissi in pvc e dagli infissi in legno.

Vantaggi infissi alluminio taglio termico

Abbiamo parlato del perché scegliere finestre in alluminio, ma focalizziamoci meglio su quelli che sono i vantaggi, approfondendo alcuni aspetti.

Come anticipato, l’alluminio è un materiale molto apprezzato per la sua leggerezza, robustezza ed eleganza, può essere impiegato in qualunque situazione, non subisce danni da parte degli agenti atmosferici e non necessita di cure particolari o di manutenzione costante.

Se a taglio termico, permettono di aumentare la capacità di isolamento termico e acustico, proteggendo la casa dal caldo estivo e dal freddo invernale.

I serramenti in alluminio, quindi, si dimostrano una scelta vincente per diversi aspetti, ovvero:

  • Sicurezza
  • Isolamento termico e acustico
  • Resistenza e durevolezza
  • Leggerezza
  • Design
  • Risparmio energetico

Svantaggi degli infissi in alluminio a taglio termico

Ci sono anche degli aspetti da considerare che possono rappresentare degli svantaggi, in particolare, un infisso in alluminio a taglio termico ha:

  • Costi elevati
  • Isolante non naturale
  • Formazione di condensa

I serramenti in alluminio, in particolare quelli con taglio termico, hanno un costo di produzione più alto, per cui più grandi saranno le dimensioni delle portefinestre e maggiore sarà anche il prezzo finale.

Inoltre, non stiamo parlando di un materiale isolante naturale, per cui anche se a taglio termico, non raggiunge le esatte performance degli infissi in PVC o in legno, se non utilizzando vetri molto spessi o triplo vetro.

Infine, gli infissi in alluminio non evitano la formazione di condensa che si trova sulle finestre durante le mattine invernali.

Infissi in alluminio prezzi

I prezzi degli infissi in alluminio sono variabili e dipendono dalla qualità del prodotto e dal lavoro di posa. È quindi difficile dare una risposta precisa a questa domanda.

Possiamo dire che, di norma, i costi di un serramento in alluminio sono maggiori di quelli di un infisso in PVC o in legno, soprattutto, se si sceglie il taglio termico.

Inoltre, se si necessita di realizzare infissi su misura, in particolare di grandi dimensioni, il prezzo al mq aumenta.

Il costo iniziale è mediamente più alto del PVC di circa il 30-40%, tuttavia, è da considerare che la durata media degli infissi in alluminio è circa il doppio rispetto al PVC. Per cui, in realtà, installare serramenti in alluminio comporta un maggior risparmio nel tempo.

Detrazione fiscale infissi in alluminio

Gli infissi in alluminio a taglio termico godono di vari vantaggi provenienti dalle detrazioni messe a disposizione dalla legge italiana.

  • Riqualificazione energetica: incentivo del 50% – in 10 anni sconto in fattura o cessione del credito
  • Ristrutturazione edilizia o sicurezza: incentivo del 50%- in 10 anni sconto in fattura o cessione del credito
  • Superbonus 110% – elemento trainato – in 5 anni sconto in fattura/cessione del credito

Per approfondire meglio l’argomento, ti invitiamo a leggere questo articolo sugli incentivi e le detrazioni per il risparmio energetico con gli infissi.

In qualunque caso sono presenti requisiti minimi, tra cui l’isolamento termico che dovrà essere scelto in base alla zona climatica in cui si risiede.

Inoltre, l’installazione degli infissi deve, di fatto, portare a un risparmio energetico, quindi delimitare una zona riscaldata da una esterna. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Effettuiamo installazioni di infissi in alluminio a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la regione Puglia.

Se vuoi installare gli infissi in alluminio in casa, in un negozio o in ufficio, avere ulteriori informazioni e chiedere un preventivo gratuito, contattaci.

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Pannelli fotovoltaici: cosa sono e come funzionano

Pannelli fotovoltaici

Negli ultimi anni, l’attenzione alle fonti energetiche rinnovabili è in continua crescita, a confermarlo sono i numerosi incentivi statali a disposizione di aziende e privati per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.

L’installazione del fotovoltaico è sempre più diffusa, dalle abitazioni private, ai luoghi di lavoro, fino all’installazione dei pannelli solari sui capannoni aziendali.

Gli impianti a pannelli fotovoltaici sono convenienti e sono la soluzione migliore per abbattere i costi energetici in bolletta.

Andiamo a vedere nel dettaglio cosa sono i pannelli fotovoltaici, come funziona l’impianto, i vantaggi e le principali tipologie.

Pannelli fotovoltaici: cosa sono?

I pannelli fotovoltaici sono moduli che sfruttano l’energia solare prodotta in natura per generare elettricità. Il sole è una fonte di energia pulita, sfruttandone il calore è possibile riscaldare l’acqua sanitaria e le abitazioni, fino a coprire circa l’80% del fabbisogno.

Solitamente, la forma dei pannelli è rettangolare ed è composta da vari moduli assemblati in cui sono collocate le celle fotovoltaiche, necessarie per trasformare il calore solare in  energia.

Sono installati sui tetti degli edifici, in modo da poter essere raggiungi con facilità dai raggi solare durante le ore diurne.

È comunque possibile installare pannelli a parete, oppure, realizzare delle pedane vicino all’edificio su sui posizionarli. Questi interventi devono essere eseguiti nel rispetto delle normative vigenti in materia e in base allo spazio disponibile.

Utilizzare un impianto fotovoltaico permette di ridurre le spese e, contemporaneamente, rispettare l’ambiente grazie all’utilizzo di energia green generata da fonte energetica rinnovabile.

Come funzionano i pannelli fotovoltaici

Come anticipato, i pannelli sono composti da celle fotovoltaiche, che permettono di convertire l’energia dei fotoni in elettricità.

Questo processo viene chiamato effetto fotovoltaico, partendo dalla luce solare si produce una sollecitazione degli elettroni di silicio che si trovano in ogni cella.

Dopo la stimolazione, gli elettroni raggiungono il circuito e generano energia elettrica  in corrente continua. È poi l’inverter a trasformare l’energia in corrente alternata per poterla utilizzare all’interno delle reti di distribuzione e negli edifici.

Fotovoltaico: tipologie di pannelli

Sono disponibili diverse tipologie di pannelli fotovoltaici, tutti in silicio, di seguito quelli principali.

  • Cristallino: sono utilizzati moduli in silicio monocristallini – Efficienza 15-20% – 1Kw prodotto con 6mq.
  • Policristallino: Efficienza 13% – 1Kw prodotto con 8 mq
  • A film sottili: con silicio amorfo – Efficienza del 6% – 1kw prodotto con 20 mq
  • A concentrazione: struttura in celle a concentrazione, massima efficienza del 35-40% – 1Kw prodotto con 3mq.

Impianti con sistema fotovoltaico

I pannelli fotovoltaici possono essere integrati a degli impianti per gestire l’energia prodotta, vediamo quali sono le soluzioni possibili.

Pannelli collegati alla rete

Il fotovoltaico viene collegato alla rete elettrica esterna locale, grazie un punto di connessione per emettere l’energia elettrica tramite lo scambio sul posto gestito dal Gestore di Servizi Energetici.

Con questo sistema tutta l’energia prodotta col proprio impianto viene ceduta alla rete nazionale, con la possibilità di trattenere quella necessaria al proprio fabbisogno energetico e risparmiare sulla bolletta.

Fotovoltaico con accumulo

Un impianto fotovoltaico con accumulo include batterie per immagazzinare l’energia che non viene consumata e utilizzarla successivamente, ad esempio, durante la notte o nelle giornate nuvolose.

Questa soluzione ha un costo maggiore rispetto al sistema tradizione, dovuto al prezzo del sistema di accumulo.

Pannelli fotovoltaici con accumulo e pompa di calore

In questo caso, si tratta di sfruttare l’impianto fotovoltaico con accumulo per il riscaldamento e il raffreddamento dell’edificio e per fornire acqua calda sanitaria. I costi sono più alti perché è necessario dotarsi di pannelli solari, dispositivo di accumulo e di pompa di calore.

Impianto fotovoltaico: vantaggi

Scegliere l’impianto fotovoltaico vuol dire beneficiare di diversi vantaggi, partendo dalla riduzione dell’inquinamento, fino al risparmio energetico.

Oltre al calo dei costi in bolletta, si può risparmiare grazie alle detrazioni fiscali del 50% e ad altre agevolazioni sul prezzo di acquisto. Inoltre, decidendo di installare i pannelli fotovoltaici, anche l’immobile acquista valore. Le spese iniziali vengono ammortizzate in pochi anni grazie alla produzione di energia e, successivamente, si inizierà a guadagnare in termini di produzione energetica e calo dei costi in bolletta.

Ci sono impianti che permettono anche di vendere l’energia prodotta in eccesso, in questo modo si può recuperare ancora più velocemente l’investimento.

Durata dei pannelli fotovoltaici

La durata dell’impianto dipende da diversi fattori tra cui il luogo d’installazione e il suo mantenimento. È importante eseguire una pulizia periodica e fare interventi di manutenzione ordinaria.

In linea generale, i produttori assicurano una durata minima garantita di 20 anni, una stima basata su pannelli solari di vecchia generazione. Con i nuovi, la durata è stimata oltre i 30 anni.

Per quanto riguarda lo smaltimento dei pannelli, invece, la procedura è molto semplice, basta rivolgersi a una delle tante associazioni che ritirano e riciclano i pannelli gratuitamente.

I pannelli fotovoltaici non hanno sostanze tossiche e sono realizzati con materiali che rispettano totalmente l’ambiente.

Possiamo riassumere in breve i vantaggi principali del fotovoltaico come segue:

  • Abbattimento costi in bolletta per l’energia (fino all’80%)
  • Risparmio energetico
  • Garanzia di redditività e produttività impianto fino a 30 anni
  • Ammortamento dei costi iniziali
  • Aumento del valore dell’immobile
  • Detrazione fiscali

 Costo impianto fotovoltaico

Il costo dell’impianto fotovoltaico dipende da vari fattori, nello specifico dal modulo da installare, dal numero dei pannelli e dalle loro dimensioni.

A influire ulteriormente sul prezzo finale dell’impianto ci sono il tipo di materiale di cui è composta la cella fotovoltaica, la sua qualità, il posizionamento dei pannelli e l’irraggiamento solare.

Inoltre, sono da considerare anche le spese per richiedere eventuali autorizzazioni (quando necessarie) e quelle della posa.

Possiamo portare un esempio su un impianto fotovoltaico da 3KW, per aiutarti ad avere un’idea sui costi.

Anche in questo caso però non c’è un unico prezzo, ma dipende dalla combinazione dei prodotti scelti: mediamente il prezzo impianto fotovoltaico da 3 kw è compreso in un range tra i 6.000 e i 9000 euro, che includono i costi di progettazione, installazione, adempimenti burocratici.

Inoltre puoi usufruire della detrazione del 50% Irpef sull’installazione del fotovoltaico, per maggiori informazioni clicca qui.

Se sei interessato a installare un impianto fotovoltaico per la tua abitazione, l’ufficio o sui capannoni aziendali a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la regione, contattaci per una consulenza e preventivo senza impegno.

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Quando cambiare il filtro anticalcare alla caldaia

Uno dei problemi più diffusi della caldaia è quello della formazione di calcare, basti pensare che in Italia, circa il 60% delle aree è costituto da acque dure.

Il filtro nella caldaia serve a rimuovere i carbonati di calcio nell’acqua dura, per questo motivo è importante verificarne lo stato e valutare se è arrivato il momento di cambiarlo.

L’accumulo dei carbonati, non solo influenza il funzionamento del filtro, ma anche quello della stessa caldaia o dell’impianto.

Perché bisogna cambiare il filtro anticalcare della caldaia?

Qualsiasi sistema di caldaia a gas include l’installazione di filtri per rimuovere residui di calcare e cattivo sapore dell’acqua. Il filtro non migliora solo la qualità dell’acqua ma, assicura che tutto l’impianto funzioni correttamente.

Cambiare con regolarità il filtro riduce il rischio di guasti e anche il tempo di manutenzione della caldaia, necessario in futuro.

Non sostituire regolarmente il filtro anticalcare, può provocare l’accumulo di quest’ultimo e la comparsa di malfunzionamenti che richiedono l’intervento di un tecnico o, nei casi peggiori, della rottura dell’impianto.

Filtro anticalcare: quanto dura?

La durata del filtro anticalcare per la caldaia è di circa 12 mesi, periodo massimo entro il quale si dovrebbe procedere alla sostituzione.

Se si vive in una zona in cui l’acqua è particolarmente dura e il filtro funziona a velocità maggiore, si dovrà valutare la sostituzione in tempi più brevi (6-8 mesi).

Alcuni modelli delle più moderne caldaie a condensazione sono dotati di un sistema che avvisa quando è arrivato il momento di procedere al cambio del filtro.

Solitamente, l’avviso avviene tramite un piccolo display, che riporta diversi dati utili anche a comprendere lo stato di funzionamento della caldaia.

Come cambiare filtro anticalcare caldaia

La procedura corretta per il cambio del filtro della tua caldaia dipende dal modello in tuo possesso. Per scoprire quale filtro viene utilizzato dalla tua caldaia, leggi il manuale di istruzioni della stessa.

Molti modelli utilizzano cartucce a sgancio rapido, che si possono sostituire con un po’ di esperienza. Tuttavia, il cambio filtro è un’operazione importante che consigliamo di far eseguire a un tecnico specializzato.

Come capire se c’è calcare nell’acqua?

Sapere quando cambiare il filtro alla caldaia è importante, ma lo è altrettanto anche saper individuare la presenza di calcare nell’acqua.

Devi sapere che può presentarsi in forme diverse, tutte facilmente riconoscibili. Puoi notare una sostanza simile a polvere bianca molto grumosa, ad esempio, quando si utilizza il ferro da stiro. Oppure, puoi lasciare dell’acqua in un bicchiere per qualche ora e noterai i residui sul vetro.

Altro segnale che deve farti pensare alla presenza di calcare nell’acqua è quello del gettito irregolare o deboli dai rubinetti e dalle docce. In questi casi è necessario smontare il filtro e controllare che non ci siano residui di calcare a intralciare il flusso.

È possibile risolvere il problema del calcare dai rubinetti, utilizzando un addolcitore d’acqua.

Vantaggi filtro anticalcare

Il filtro anticalcare presenta diversi vantaggi: il primo, come abbiamo anticipato, è quello di eliminare le impurità presenti nell’acqua. Questo permette di ottenere un risparmio in termini di consumi e, di conseguenza, in bolletta.

Inoltre, le prestazioni della caldaia e dell’intero impianto saranno sempre buone. Infatti, in assenza di calcare, la caldaia riesce a riscaldare più velocemente l’acqua, aumentando la sua efficienza.

Altro vantaggio è quello relativo al costo, la spesa media di un filtro è di 30/60 euro, l’installazione è veloce, in alcuni casi, può anche essere fatta in completa autonomia.

Caldaia e dosatore polifosfati: a cosa serve?

Oltre al filtro, per mantenere a lungo funzionante la caldaia a condensazione è importante utilizzare un dosatore di polifosfati.

Come abbiamo detto nei paragrafi precedenti, il calcare è il problema principale degli impianti di riscaldamento e, anche degli elettrodomestici.

Il dosatore di polifosfati ha il compito di prevenire i danni provocati dal calcare nell’impianto. Si tratta di un piccolo apparecchio che si può integrare nella caldaia, andando a limitare l’impatto su tubature dell’impianto e sulle parti più importanti della caldaia.

Installare correttamente il dosatore di polifosfati è fondamentale per allungare la vita dell’impianto di riscaldamento.

Con questo sistema di dosaggio, viene limitata l’azione corrosiva che il calcare ha sui tubi, in particolare, per la produzione di acqua calda sanitaria.

È conosciuto anche come dosatore proporzionale anticalcare, il sistema prevede lo scioglimento graduale del polifosfato alimentare all’interno dell’acqua.

L’azione del polifosfato è quella di protegge e schermare le particelle di calcio e magnesio che possono depositarsi all’interno delle tubature.

Utilizzando il dosatore si evita che le particelle si accumulino all’interno dell’impianto, andando a creare depositi di calcare all’interno dei condotti.

Inoltre, il rilascio graduale di polifosfati è molto efficaci anche in presenza di calcare, perché lavora eliminando anche i depositi già esistenti.

Come si installa il dosatore a polifosfati nella caldaia

Il dosatore a polifosfati è installato all’ingresso dell’acqua nella caldaia, in cui rilascia fosfati di sodio e potassio che, unendosi agli ioni di calcio, inibiscono la formazione di calcare, evitando la formazione del calcare.

I polifosfati creano una barriera nei tubi e li proteggono dall’attacco del calcare che, non può più provocare danni all’impianto.

La durata del dosatore dipende da vari fattori, tra cui la durezza dell’acqua e le dimensioni dell’apparecchio che, deve essere proporzionale alla grandezza dell’impianto.

Quando si installa il dosatore di polifosfati bisogna controllare la temperatura della caldaia, poiché i fosfati di sodio e potassio subiscono una modifica nella loro capacità di azione quando la temperatura dell’acqua è superiore ai 70 gradi.

Una caldaia lavora sui 45-50°C per la produzione di acqua calda sanitaria e a 70-80°C per quella nei termosifoni.

Il dosatore va periodicamente rabboccato aggiungendo i Sali, per capire quando è il momento di farlo basta osservare il livello nel bicchiere; alcuni hanno degli indicatori che avvertono quando è il momento di aggiungere altri Sali.

Cambio filtro anticalcare Lecce

Anche se cambiare il filtro anticalcare alla caldaia o installare un dosatore ai polifosfati, sono operazioni non particolarmente difficili, è sempre consigliato rivolgersi a un tecnico specializzato.

In alcuni casi, in base al modello di caldaia e alle caratteristiche dell’impianto, c’è bisogno di conoscere ulteriori aspetti tecnici.

Se vuoi cambiare il filtro anticalcare o installare il dosatore ai polifosfati a Lecce, Taranto, Brindisi o in qualsiasi altra area della regione, non esitare a contattarci.

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Installazione impianto fotovoltaico sul tetto: i vantaggi per le aziende

Impianto fotovoltaico sul tetto

Sei un imprenditore e stai pensando di installare un impianto fotovoltaico sui tetti aziendali? Puoi accedere a una serie di incentivi che ti permettono di ridurre i costi di acquisto e installazione dei pannelli fotovoltaici.

Installare impianti fotovoltaici sui capannoni industriali è un modo intelligente per investire le risorse economiche a disposizione per la crescita e lo sviluppo della propria impresa.

Decidere di sfruttare le energie rinnovabili vuol dire ridurre in modo considerevole le spese energetiche, aumentare l’indipendenza dalla rete elettrica e incrementare il valore degli immobili.

L’installazione sui tetti industriali è possibile per diversi motivi, il primo è dovuto al fatto che gli impianti fotovoltaici sono composti da pannelli modulari che permettono di coprire diverse metrature.

Inoltre, le moderne tecnologie permettono l’installazione su tutte le tipologie di coperture esistenti, il che vuol dire che si possono posizionare i pannelli fotovoltaici sui capannoni e i tetti industriali più diffusi.

Solitamente, i moduli fotovoltaici sono montati su delle guide che, tramite viti, bulloni e/o morsetti, vengono fissati sul tetto industriale. In caso di copertura con tetto piano, per non effettuare fori, si preferisce usare zavorre per tenere fermi i moduli.

Riduzione dei consumi e tagli alla bolletta

Uno dei vantaggi dovuto all’installazione dei pannelli fotovoltaici è senza dubbio quello di permettere l’autoproduzione di energia elettrica da utilizzare per i consumi aziendali.

Questo comporta una riduzione della dipendenza dalla rete elettrica per l’attività aziendale, e di conseguenza, anche minori costi in bolletta.

Tuttavia, l’energia generata con l’impianto fotovoltaico deve essere consumata nell’immediato, per cui, la percentuale di autoconsumo che l’azienda riesce a raggiungere, dipende dalla differenza tra la capacità di produzione e quella di consumo dell’energia.

Cosa vuol dire? Ad esempio, se la maggiore capacità produttiva dell’azienda si concentra nelle fasi centrali della giornata, quando il sole è alto, e l’impianto fotovoltaico produce molta energia, ci sarà un risparmio considerevole.

Infatti, installare i pannelli fotovoltaici per un’azienda significa ridurre, se non eliminare completamente, i costi dell’energia elettrica, una voce di spesa importante nel bilancio aziendale delle imprese italiane.

Le imprese che producono e consumo energia principalmente nelle ore diurne, potranno contare completamente nell’autoconsumo, senza il bisogno di scambiare l’energia con la rete.

E se l’azienda svolge l’attività produttiva di notte?

Il fotovoltaico è comunque una valida soluzione grazie all’installazione di sistemi di accumulo dell’energia. Anche se l’investimento iniziale è maggiore, la progettazione ottimale dell’impianto permette di abbattere e ammortizzare i costi e recuperare la spesa in poco tempo.

Tutte le aziende che decidono di puntare sull’autoproduzione di energia pulita scegliendo gli impianti fotovoltaici, vanno incontro a una riduzione notevole delle spese dell’energia, inoltre, si mettono al riparo dalle periodiche fluttuazioni dei prezzi energetici.

Installazione impianto fotovoltaico su tetti aziendali: vantaggi immediati

Abbiamo parlato del risparmio in bolletta se si inizia a produrre energia elettrica per l’autoconsumo, riducendone la quantità prelevata dalla rete elettrica.

Ma non è solo questo il vantaggio che è possibile ottenere decidendo di installare i pannelli fotovoltaici sui tetti aziendali. Eccone alcuni:

  • Accesso al bonus per effettuare la rimozione dell’amianto dal tetto, in modo da riqualificare l’immobile e aumentarne il valore
  • Blocca dei costi per 20 anni, svincolandosi dalle variazioni del mercato energetico. In questo modo l’azienda deve gestire solo i costi di investimento per l’installazione e la gestione operativa.
  • Riduzione delle emissioni di CO2

Promozione dell’immagine Green dell’azienda

L’impianto fotovoltaico non è solo un investimento con un buon ritorno. Scegliere di utilizzare energie rinnovabili per il fabbisogno energetico dell’azienda, permette di mostrare un’immagine “Green”, ovvero, un approccio attento all’ambiente.

Negli ultimi anni si è parlato molto di problemi ambientali e di inquinamento, puntare sulla responsabilità in questo senso, può essere un plus nella strategia comunicativa.

Diversi studi dimostrano che promuovere l’immagine “Green”, aiuta a migliorare la percezione che i clienti hanno dell’azienda.

Inoltre, l’energia fotovoltaica riduce l’inquinamento, basti pensare che mediamente è possibile ridurre le emissioni di CO2 per un valore di 0,5 kg per kWh prodotto.

Fotovoltaico: tutti gli incentivi per le aziende

Le aziende che decidono di installare impianti fotovoltaici per la produzione di energia da fonte rinnovabile, possono farlo beneficiando di alcuni incentivi statali.

È stato realizzato il Piano di Transizione 4.0 che prevede delle misure a sostegno dell’economia, includendo incentivi per il fotovoltaico che vanno ad affiancarsi a quelle già esistenti.

Piano di transizione 4.0

Il Piano Nazionale Transizione 4.0 va ad aumentare i campi di applicazione di misure esistenti riguardanti l’iper-ammortamento e il super-ammortamento.

Al momento della sua introduzione, c’era stato il potenziamento dell’aliquota di ammortamento del fotovoltaico, passata dal 6% del 2020 al 10% del 2021 per un importo massimo di 2 milioni di euro.

È stata poi estesa la durata del credito d’imposta che può essere richiesto anche per il 2022, per interventi e acquisti di beni strumentali documentati ed effettuati a partire dal 16 novembre 2020 fino al 31/12/2022. È quindi ancora possibile usufruire di questo incentivo.

Imprese del Sud e contributo conto capitale a fondo perduto

Le imprese del sud possono richiedere un credito d’imposta per i costi sostenuti per il miglioramento dell’efficienza energetica e per gli interventi che incentivano o incrementano la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Inoltre, il decreto varato dal Governo per contenere il caro energia, include un Fondo Rinnovabili per le Piccole e Medie Imprese dell’ammontare di 267 milioni di euro. Questo prevede l’erogazione di contributi in conto capitale a fondo perduto per realizzare impianti fotovoltaici fino a 200 kW di potenza.

Le semplificazioni burocratiche per il fotovoltaico

Con il decreto Energia 17/2022, il governo ha deciso di incentivare le aziende e i privati alla produzione di energia tramite fonti rinnovabili. Per questo motivo sono state inserite delle semplificazioni, rendendo più semplice l’installazione dei pannelli solari su tetti aziendali, agricoli, privati e di edifici pubblici.

Grazie a questa semplificazione, l’installazione degli impianti fotovoltaici viene inquadrata come manutenzione ordinaria, quindi, non più subordinata all’ottenimento di permessi o autorizzazioni, ad eccezione delle aree in cui sono presenti vincoli ambientali o paesaggistici.

Inoltre, è previsto un modello semplificato per installare impianti di potenza compresa tra i 50 kW e sotto i 200 kW, rendendo molto più snello l’iter burocratico.

Vuoi conoscere tutti gli incentivi 2022 per impianti fotovoltaici e richiedere una consulenza per installare i pannelli solari sui tetti aziendali? Contattaci, la nostra direzione ti risponderà nel minor tempo possibile per prendere un appuntamento e proporti un preventivo gratuito.

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Pompa di calore elettrica e impianto fotovoltaico

Pompa di calore elettrica

Sono molti i sistemi di riscaldamento e raffreddamento disponibili per le abitazioni, tra questi c’è la pompa di calore elettrica, considerata un sistema rinnovabile perché sfrutta l’energia termica derivata da fonti come acqua, aria e terreno.

Infatti, se ne sente parlare più frequentemente nell’ultimo periodo, poiché l’installazione della pompa di calore elettrica e della caldaia a condensazione rientrano tra gli interventi eseguibili con il SuperBonus 110% a condizioni agevolate.

Oltre al riscaldamento e il raffrescamento, la pompa di calore viene utilizzata anche per produrre acqua calda sanitaria con accumulo.

La fonte esterna che la pompa di calore utilizza per estrarre il calore è denominata sorgente fredda e può essere: aria esterna, acqua di falde, pozzi, laghi e fiumi vicini all’edificio o accumulati in un serbatoio, terreno.

Principio di funzionamento della pompa di calore

Il funzionamento della pompa di calore elettrica è molto simile a quella di un frigorifero ma invertito. Mentre in quest’ultimo il calore è estratto dall’interno per poi essere espulso all’esterno, con la pompa di calore elettrica, avviene il contrario ma sfruttando lo stesso principio.

Il calore viene estratto dalla fonte naturale (terra, acqua o aria) e trasportato nell’edificio alla temperatura giusta, in base al tipo di impianto di riscaldamento installato.

In commercio sono disponibili diversi modelli di pompe di calore, per conoscerli nel dettaglio ti invitiamo a leggere il nostro articolo di approfondimento sulla pompa di calore.

Perché installare una pompa di calore

Installare una pompa di calore porta numerosi vantaggi, in particolare per ciò che riguarda l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi.

La pompa di calore elettrica è un dispositivo a basso impatto ambientale, perché non utilizza combustibili fossili.

Installarla permette di risparmiare sui consumi e i costi in bolletta, nonostante l’investimento iniziale possa essere più oneroso.

Basti pensare che un sistema geotermico riesce ad offrire un risparmio medio annuo del 40%.

Parliamo di un dispositivo molto vantaggioso che permette di aumentare l’efficienza energetica dell’edificio e il suo valore sul mercato.

Inoltre, le prestazioni di una pompa di calore elettrica sono superiori ai tradizionali sistemi di riscaldamento e possono essere utilizzate, oltre che per il riscaldamento/raffrescamento, per produrre l’acqua calda sanitaria.

Utilizzare la pompa di calore riduce le emissioni nocive, inoltre, può essere combinata con impianto fotovoltaico.

Pompa di calore e impianto fotovoltaico

Tra i sistemi integrati di autoproduzione energetica la combinazione tra pompa di calore e sistema fotovoltaico è una delle più vantaggiose.

I costruttori di impianti a risparmio energetico sanno che integrare la pompa di calore elettrica ai pannelli solari, permette di ottenere una buona riduzione dei consumi su base annua.

Un vantaggio non solo per le abitazioni private ma anche per le aziende che vogliono puntare sulle fonti energetiche rinnovabili.

In questa tipologia di sistema, il compressore della pompa di calore viene alimentato tramite l’energia elettrica prodotta con l’impianto fotovoltaico.

Questo consente di avere una quota energetica maggiore proveniente dal sole. Ma vediamo quali sono gli altri vantaggi.

Minore inquinamento

Integrare il fotovoltaico con la pompa di calore riduce l’impatto ambientale di consumi e inquinamento. Le pompe di calore, come anticipato in precedenza, utilizzano fonti naturali come l’aria, l’acqua e la terra, per produrre l’energia necessaria a riscaldare o raffreddare gli ambienti.

Un sistema ibrido con il fotovoltaico permette di fare alternanza tra i generatori interni in base alla temperatura esterna, questo consente di ottimizzare i consumi e di lavorare sull’efficientamento energetico.

Il sistema fotovoltaico integrato alla pompa di calore elettrica, non utilizza i combustibili fossili, riducendo l’impatto ambientale.

Risparmio economico

Impianto fotovoltaico e pompa di calore assicurano un buon risparmio economico dovuto alla riduzione dei costi presenti in bolletta.

Un’ottima soluzione per contenere gli aumenti dei costi energetici, riducendo l’utilizzo dei combustibili fossili per produrre energia.

I due sistemi integrati offrono un risparmio energetico immediato e permettono anche di ottenere delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica che, riescono a coprire una buona parte delle spese da affrontare per l’acquisto e l’installazione degli impianti.

Bassa manutenzione

Una manutenzione minima impatta positivamente sui costi di produzione dell’energia prodotta con sistema ibrido, che mette insieme pompa di calore e fotovoltaico.

Si tratta di due sistemi che necessitano di pochi interventi, poiché privi di parti meccaniche, serbatoi di carburante e canne fumarie.

Affinché l’impianto sia sempre efficiente, è sufficiente un controllo periodico eseguito da un tecnico professionista abilitato.

L’impianto fotovoltaico ha bisogno di una pulizia approfondita di almeno una volta all’anno, al massimo due.

Pompa di calore consumi

I consumi della pompa di calore dipendono dal tipo di impianto e di macchinari e sono legati, soprattutto, alle dimensioni della pompa.

Una pompa di calore elettrica da 5 kW può assorbire tra i 500 W e i 2.000 W, ma il consumo dell’energia elettrica varia anche in base alle varie fasi di utilizzo.

Al momento dell’accensione, viene assorbita una quantità di energia maggiore per raggiungere velocemente la temperatura desiderata. In questo caso può consumare fino a 2 kWh nella prima ora.

Quando la temperatura ideale viene raggiunta, la pompa di calore elettrica consuma fino a 0,5 Kwh all’ora.

Nei climi particolarmente rigidi, il consumo in un mese può arrivare a 1.000 kWh, con una spesa mensile media di 230 euro.

Tuttavia, questo costo è approssimativo, poiché bisogna tener conto delle tariffe del proprio gestore energetico e del tipo di contratto attivato.

Installando un impianto fotovoltaico è possibile abbattere questi costi, poiché viene integrata una quota maggiore di energia da fonte rinnovabile, che riducono i consumi e, di conseguenza, i costi in bolletta.

Pompa di calore e fotovoltaico Installazione Lecce

La nostra azienda si occupa dell’installazione di pompe di calore con il sistema ibrido ad impianto fotovoltaico.

Siamo disponibili su Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la Puglia per effettuare sopralluoghi e valutare la realizzazione di impianti di riscaldamento con fotovoltaico.

Se cerchi costruttori di impianto a risparmio energetico, possiamo fornirti le migliori soluzioni attualmente presenti sul mercato, con la possibilità di accedere al SuperBonus 110% e a tutti gli incentivi statali disponibili per abbattere i costi iniziali.  Contattaci per una consulenza gratuita, i nostri operatori sono a tua disposizione.

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